martedì 18 dicembre 2007

Last Tango in Paris.

O se preferite ultimo giorno a Fort Worth. Ci siamo: è finita, MiKo went to Texas, si torna a casa. Domani. Prima devo completare i bagagli e mettere tutti gli oggetti di casa negli scatoloni, pronti per essere restituiti. Poi, considerando che sia il fudo che gli Z sono partiti stamattina, la lunga attesa. Arrivo giovedì sera. Venerdì mattina, finalmente, potrò andare in un bar e chiedere un caffè. E ottenere un caffè. Tornerò in una casa dalle dimensioni di una casa (tranne il letto, che per uno strano fenomeno si restringerà). Tornerò a ordinare gamberi per ottenere gamberi che non siano avvolti nel bacon e jalapenos.
Eccetera eccetera.
Per quanto riguarda il blog, credo che, non essendo più MiKo in Texas, si chiuderà. Questo è il mio ultimo post salvo ripensamenti. Fatta eccezione per il filmato del viaggio in New Mexico che devo ancora preparare. Grazie a tutti voi che mi avete seguito, avete partecipato e mi avete tenuto compagnia. Grazie ai bruchi, alle bistecche, alle patatone e al tempo folle. Ciao ciao Texas, io torno a casa.

Stay well,
M

PS (non poteva certo mancare): ho deciso, per una volta, di aprire i commenti a tutti. Almeno per qualche giorno. Commentate abbondantemente e liberamente, ma non abusate della vostra libertà, senno' vi chiudo come Luttazzi.

giovedì 13 dicembre 2007

12 ore.

12 Ore all'università. Che vogliono dire 14 fuori casa. Sono sfatto. Ed ho fantastiliardi di cose da fare. Oggi è cominciata ufficialmente la fine della mia permanenza taxana: ho finito di fare esami e probabilmente sono stato per l'ultima volta all'università. Comincia la sfilza di "per l'ultima volta", ma il mio rientro è ancora distante. Un numero a tre cifre di esami da correggere e registrare, voti da calcolare e registrare, pacchi da spedire, banca, regali da comprare, bagagli da fare, cercare di avere il rimborso delle tasse, un articolo da mettere a posto e in tutto questo bisognerebbe anche pensare alla matematica. Argh. Non aggiungo altro.
Sbfadfdksjvhab clioninagdsukjzbnxiaufkglfksghbu,
M

martedì 11 dicembre 2007

I&W

The trapeze swinger.

Please, remember me
Happily
By the rosebush laughing
With bruises on my chin
The time when
We counted every black car passing
Your house beneath the hill
And up until
Someone caught us in the kitchen
With maps, a mountain range,
A piggy bank
A vision too removed to mention
But

Please, remember me
Fondly
I heard from someone you're still pretty
And then
They went on to say
That the pearly gates
Had some eloquent graffiti
Like 'We'll meet again'
And 'Fuck the man'
And 'Tell my mother not to worry'
And angels with their gray
Handshakes
Were always done in such a hurry
And

Please, remember me
At Halloween
Making fools of all the neighbors
Our faces painted white
By midnight
We'd forgotten one another
And when the morning came
I was ashamed
Only now it seems so silly
That season left the world
And then returned
And now you're lit up by the city
So

Please, remember me
Mistakenly
In the window of the tallest tower call
Then pass us by
But much too high
To see the empty road at happy hour
Leave and resonate
Just like the gates
Around the holy kingdom
With words like 'Lost and Found' and 'Don't Look Down'
And 'Someone Save Temptation'
And

Please, remember me
As in the dream
We had as rug-burned babies
Among the fallen trees
And fast asleep
Aside the lions and the ladies
That called you what you like
And even might
Give a gift for your behavior
A fleeting chance to see
A trapeze
Swing as high as any savior
But

Please, remember me
My misery
And how it lost me all I wanted
Those dogs that love the rain
And chasing trains
The colored birds above there running
In circles round the well
And where it spells
On the wall behind St. Peter's
So bright with cinder gray
And spray paint
'Who the hell can see forever?'
And

Please, remember me
Seldomly
In the car behind the carnival
My hand between your knees
You turn from me
And said 'The trapeze act was wonderful
But never meant to last'
The clown that passed
Saw me just come up with anger
When it filled with circus dogs
The parking lot
Had an element of danger
So

Please, remember me
Finally
And all my uphill clawing
My dear
But if i make
The pearly gates
Do my best to make a drawing
Of God and Lucifer
A boy and girl
An angel kissin on a sinner
A monkey and a man
A marching band
All around the frightened trapeze swingers

domenica 9 dicembre 2007

Halloween...

Ma come, direte voi, Halloween il 9 dicembre? Tranquilli, miei cari lettori, non sono ucito di senno a furia di sbalzi termici (oggi viaggiamo sotto i 5 gradi, l'altro ieri 27): ho solo, dopo molto lavoro concluso il filmato di Halloween. Ora posso finalmente dedicarmi alle foto del viaggio. Mi raccomando, guardatelo tutti e guardatelo tutto, che mi è costato parecchia fatica e una sorta di alienazione musicale.
Enjoy,
M



sabato 8 dicembre 2007

Memento.

Era una serata insolitamente calda. Mark era lì al buio e lo aspettava.
Una giornata faticosa, piena di impegni. Il servizio fotografico, gli autografi, lo studio. Saltare la cena per salutare il bambino prima che vada a dormire.

Lo scorso ottbre nemmeno ho potuto provarci. Mi è già sfuggito una volta, oggi. Ma stavolta no. Sono deciso. Anche il Piccolo Popolo non prova più a fermarmi. Troppo tempo sono stato qui ad aspettare, non fallirò. Holden, la gran parte di me, non lo avrebbe fatto. Ma io ho qualcosa in più, una piccola parte di me è il Diavolo. E il Diavolo mi ha dato la forza di farlo. Nessuno ha il diritto di dire le cose che lui ha detto su Dio, Cristo e tutto il resto. Nemmeno lui.

C'è qualcuno. Meglio affrettarsi. Prima lei.

Eccoli. Eccola. Eccolo. Lo chiamo.

Sangue. Devo raggiungere il portiere.
-I'm shot.


Fatto. Non è stato difficile. Aspetterò qui, mi metto a leggere.

-Do you know what you've done?
-I just shot John Lennon.


27 anni fa moriva più o meno così John Lennon (perdonate lo stile, ma mi andava di scriverlo in questo modo e i fatti sono tutti abbastanza veri). Ucciso da Mark Chapman, di Fort Worth, Texas. Mark era stato un gran fan dei Beatles e di Lennon in particolare, ma tanti anni prima una dichiarazione di John riportata da un giornale per teenager statunitensi lo aveva fatto arrabbiare parecchio. E con lui tanti, tanti Americani si erano arrabbiati.

"Christianity will go. It will vanish and shrink.... I don't know what will go first, rock 'n' roll or Christianity. We're more popular than Jesus now. Jesus was all right, but his disciples were thick and ordinary. It's them twisting it that ruins it for me."

Detta così, non stupisce che la cosa abbia suscitato tanto clamore, eppure... Eppure il giornaletto americano stava estrapolando una frase pubblicata mesi prima su una rivista inglese. Dunque la cosa era stata già pubblicata, ma per qualche motivo non c'erano state reazioni di alcun tipo. Perché? Perché quella frase aveva un contesto, e una lunga intervista intorno. John non stava glorificando i Beatles. Si stava rammaricando del fatto che in Inghilterra (non negli USA) la religione stesse diventando così marginale che addirittura i Beatles stavano diventando più popolari di Gesù. John era senza dubbio un provocatore e in molti aspetti un po' ingenuo, ma nel caso specifico non aveva nessuna intenzione di scatenare il putiferio che ne seguì (e che infatti non si era scatenato con la pubblicazione dell'articolo originale). Era il 1966 e i Beatles erano in tour negli Stati Uniti, nella cosiddetta "Bible Belt". La reazione fu enorme, membri del KKK cercarono di impedire i concerti dei Fab Four. Lennon convocò una conferenza stampa, cercò di chiarire l'errore e, pur non sentendo di aver fatto nulla di male, si scusò per placare gli animi. Il Vaticano si dichiarò soddisfatto delle scuse, ma altri non lo perdonarono mai, e quelli furono gli ultimi concerti dei Beatles negli USA. Tra quelli che non lo perdonarono ci fu Mark Chapman.
Come si dice: ne uccide più la penna che la spada.

Imagine,
M

mercoledì 5 dicembre 2007

Marsapartheid.

Signore e signori, il Congresso sta varando la sua prima legge razziale. Uomini e Marziani non si devono mischiare. Gli umani sono banditi da Marte fino a nuovo ordine. Sono impazzito all'improvviso? Non proprio, non io almeno. Ho solo scoperto che qualche mese fa la House of Representatives ha passato una mozione in cui il finanziamento alla NASA viene concesso,

Provided, That none of the funds under this heading shall be used for any research, development, or demonstration activities related exclusively to the human exploration of Mars.

Non ho indagato i perché e i percome ed in ogni caso la legge non è ancora definitiva, ma la notizia mi ha lasciato alquanto perplesso...
Maggiori informazioni le potete trovare qui.
Hasta el Marte,
Siempre!
M

lunedì 3 dicembre 2007

Are you enjoying the weather rollercoaster?

Ma che bellezza! 21 gradi (centigradi) di sbalzo termico in un solo giorno: minima 3, massima 24. Come dire dalla maglietta al piumino in poche ore. Ad avercelo il piumino. La frase del titolo me l'ha detta un vicino di studio qualche settimana fa, dopo l'ennesima inversione ad U del locale clima. Da allora abbiamo avuto caldo, poi freddo, poi caldo, poi freddissimo, poi caldo e pioggia, poi freddo, poi caldo ed adesso di nuovo freddo. Altra citazione al riguardo: "Texas thinks to be in the wrong hemisphere". Era pieno novembre e stavamo in pantaloncini corti e maglietta. Tre giorni dopo siamo scesi sotto zero. Qui sì che bisogna vestirsi "a cipolla": metti sciarpa, guanti e cappello, ma non dimenticare il costume da bagno sotto. Anzi la sciarpa è meglio di no, che non la USA nessuno. Se ti capita la mattina alle sette meno dieci di farti vedere in giro a piedi, con la sciarpa e le mani in tasca che cammini guardando dritto davanti a te potrebbero pensare male e chiamare la polizia. Fortunatamente si sono limitati a cambiare lato della strada; in più il Z li conosceva e ha potuto spiegar loro che non eravamo pericolosi. Non ci resta che accendere le stufe e, soprattutto, il forno per scaldarci. Probabilmente domani toccherà ai condizionatori.
Parlando di temperature: vi siete mai chiesti come funziona la scala Farhenheit? Il nostro bravo scienziato ha deciso di usare come punti fissi: la temperatura di congelamento di una mistura di acqua e cloruro d'ammonio (e perché? Chi lo sa, ma almeno è effettivamente un punto fisso) e, rullo di tamburi, LA TEMPERATURA DI FUSIONE DEL BURRO! Ma che razza di idea è? Ma ti sembra un buon concetto di temperatura fissa? Ok, altri sostengono che in realtà i 100 gradi fossero la sua temperatura corporea, ma a parte essere meno pittoresca come cosa non migliora di certo la sua posizione. Come dire che il nostro eroe ha, sì, inventato il termometro a mercurio, ma poi non aveva idea di come usarlo. Ed ora la domanda nasce spontanea: quale popolo dalla mente contorta potrebbe mai decidere di adottare e sostenere fermamente l'utilizzo di una scala di temperature così perversa? Hint: sono "tutti intorno a me". Voglio dire: alla corte di Pietro il Grande, De L'Isle inventò una scala di temperature che andava al contrario (temperature più alte=più freddo), tanto era comoda che l'avranno usata lui e suo fratello. Per quale motivo, invece, qui devo sapere che se ho la febbre posso fondere il burro per l'apple pie tenendolo sulla fronte? E vabbe', non dimentichiamoci che qui c'è una distinzione tra once fluide e once "dry", che ci sono 12 pollici in un piede, ma di solito si va avanti con multipli di 16 e che l'acro è l'area di un rettangolo di lati 22 e 220 iarde (ovvero un quadrato di area un acro ha il lato di 22 iarde per la radice quadrata di 10, più chiaro di così...) o una catena per un furlong, se preferite. In compenso, però, potete fare un rettangolo di un pollice per 99 miglia ed ha area esattamente un acro. Potrebbe sempre essere utile. Siete confusi? Beh, non è un caso che poi le missioni spaziali falliscano perché il resto del mondo ha la spiacevole tendenza ad usare il sistema metrico decimale. Pensate che a Porto Rico, per maggiore chiarezza mettono i limiti di velocità in miglia orarie, ma le distanze in chilometri. Così arrivate molto prima di quanto vi aspettate. A confronto il vecchio sistema monetario inglese era quasi comprensibile. Per chi volesse ripetere, comunque, segnalo la pagina di wikipedia. E vi comunico che nel nostro ultimo viaggio siamo spesso andati a più di 2000 furlong per millifortnight. L'ebbrezza della velocità...
Stay tuned,
M

venerdì 30 novembre 2007

Ich Bin Ein Amerikaner.

"The bureaucracy is expanding to meet the needs of the expanding bureaucracy."

Signore e signori, ce l'ho fatta! A non più di tre settimane dal mio ritorno a casa, ho completato tutte le incombenze burocratiche: ho un'assicurazione sanitaria, ho una VISA e un conto in banca, HO UN NUMERO DI PREVIDENZA SOCIALE! Certo, la tessera ufficiale mi deve ancora arrivare, ma almeno ho il numero. Mesi e mesi nella snella ed agevole burocrazia statunitense, ma alla fine ho finito. Spero. Ora sì che posso tornare a casa...
Stay tuned,
M

PS Prego i germanofoni di correggere eventuali errori nel titolo.

lunedì 26 novembre 2007

Day 6. Back home.

L'indomani. Programma della tappa: mettiamo il riverito didietro sulla macchina e guidiamo le centinaia di miglia che ci separano da Fort Worth. Programma effettivo: facciamo colazione, mettiamo il riverito ecc. ecc., guidiamo qualche ora, mangiamo in un caratteristico (più o meno come un autogrill) e mediocre Tex-Mex, guidiamo qualche altra ora. Wow. Oggi abbiamo incontrato il peggior panorama da quando siamo qui: i pozzi di petrolio con raffinerie e squallidi centri abitati. Terrificanti. E pensare che c'è gente che pur essendo ricca continua a volerci vivere. E pensare che c'è persino cresciuto un Cespuglio. Bah.
E così il nostro bel viaggio è finito, domani mi toccano le mie lezioni (yu-hu) e il ritorno alla routine Texana. Gli ultimi scampoli di New Mexico che ci rimangono sono le tante foto fatte, che dovrò organizzare e mettere in linea. Pazienza. Breve, ma bello. Consiglio a chi dovesse capitare da queste parti.
Stay tuned,
M

Day 5. Il bianco e il bianco. E il nero.

La sera siamo arrivati con una piccola tormenta, e questo l'ho già detto. Ma l'albergo è accogliente e caldo; una gradevole via di mezzo tra il lussuoso ed il kitsch (ammesso che si scriva così). Ci godiamo una cena costosetta, ma di livello e ce ne andiamo a dormire soddisfatti nei rispettivi queen size bed. La mattina dopo c'è un sole magnifico, le montagne, gli abeti e i tetti brillano di neve che si scioglie; l'aria è fredda, ma bella; tutto promette bene, e la promessa viene mantenuta. Per la prima volta da diversi giorni a questa parte non abbiamo sveglia e poiché il brunch che abbiamo prenotato inizia alle 11, possiamo prendercela comoda.
Preparati e rilassati, dopo una breve visita alla torre della nostra dimora bavarese per guardare il panorama, ci dirigiamo in sala da pranzo. Il brunch, ah il brunch...
C'era praticamente tutto (oddio, magari il cervello di scimmia semifreddo no, ma immagino abbiate capito cosa intendo). Satolli e soddisfatti (tranne per il fatto di dover lasciare la stanza a mezzodì, che ci ha costretti un po' ad affrettarci), ci mettiamo in macchina in direzione White Sands. La neve sulle strade si è sciolta e non abbiamo nessun problema a scendere dalle montagne. Passiamo attraverso un paesone piuttosto orripilante (un po' la española del sud), sorpassiamo una base aerea militare e ci siamo. Il primo impatto è buono. Sabbia bianca ricoperta da cespugli desertosi, anche se con un po' troppa gente. Ci avviamo lungo il sentiero segnato di 4.4 miglia. Il secondo impatto è meglio. Qualcuno una volta mi ha scritto che il posto più bello del mondo è un deserto. Non so se questo sia vero. Il suo deserto è una sorta di mastodontica spiaggia bianca incastonata di laghetti di acqua dolce, il mio è parecchio lontano dal mare, non ha laghetti ed è fatto di gesso. Ma è uno dei posti più suggestivi in cui sia mai stato. Addentrandosi nel tracciato, si cominciano a diradare le tracce dei visitatori e le dune diventano intoccate, bianchissime, silenziose. Silenzio, bianco, cielo. Forse, quando le metterò online, le tante foto che ho scattato non vi diranno molto, ma credetemi: starci dentro è un'altra cosa. Dopo il tramonto è cominciato il lungo ritorno in Texas. La strada è stata buia, lunga e soprattutto dritta, ma credo che il panorama fosse non male. Arrivati a Pecos, con il nuovo fuso orario, ci siamo fiondati nel primo albergo, a prepararci per l'indomani.
Stay tuned,
M

domenica 25 novembre 2007

Day 4. Chasing clouds in Cloudcroft.

Ieri al risveglio abbiamo trovato la neve. Oggi niente neve, ma in compenso c'era la tangenziale di Albuquerque. Non è proprio la stessa cosa, ma ha il suo fascino... Inconvenienti di dormire in un Best Western. Il fronte nuvoloso, sapendo che non ci saremmo trattenuti molto ad Albuquerque, ha ben deciso di avviarsi verso sud, dove lo avremmo poi raggiunto in serata. La mattinata è stata limpida è soleggiata, con un'aria frizzantina, ma non gelida. Abbiamo fatto un piccolo giro per la città, visitato il locale museo di arte e storia, siamo passati davanti all'Atomic Museum, abbiamo fatto un giro per la plaza e poi ci siamo avviati a mangiare. Sulla route 66, dal 66 diner (quiz: indovinate qual'è il numero dell'autobus che passa sulla 66?). Meraviglioso: un concentrato di America di qualche anno fa, con neon, interni bianchi, Elvis, Hamburger e Frullati. Vedrete le foto. Siccome si stava facendo tardi (non volevamo far aspettare le nuvole) subito dopo pranzo ci siamo rimessi in marcia. Deserto cespuglioso. Deserto sabbioso. Immensa pianura con isolate montagne in lontananza. Trinity site. Deserto con yucca. Si dice che gli eschimesi abbiano decine di modi di dire "neve" (ma pare sia una leggenda metropolitana), da queste parti devono avere decine di modi di dire "nulla". Sono tanti i nulla diversi che si vedono intorno a queste lunghissime e drittissime strade e sono quasi tutti dei gran bei nulla. Poi, nel bel mezzo del nulla, ti spunta una pianura di lava condita di cactus e piante grasse, ci passi in mezzo per qualche miglio e torni nel nulla o in un altro nulla. Mica male, no?
Dopo un'inseguimento di ore, siamo riusciti, a sole ben tramontato, a riacchiappare la perturbazione e ci siamo potuti finalmente fare un buon miglio in una fitta nevicata con un vento robusto. Dopo un po' di ricerche abbiamo trovato il nostro albergo, consigliatoci più che vivamente dal Z. Si tratta di un edificio di inizio secolo scorso, con tanto di fantasma e bagno in camera con due docce! Niente male davvero. Domani sentirò un po' la mancanza della vista sulla tangenziale, ma cercherò di accontentarmi delle montagne, del deserto in lontananza e degli alti abeti coperti di neve. Dovremo anche abbandonare la perturbazione, che si avvia verso il Messico. Che vita dura...
Stay tuned,
M

venerdì 23 novembre 2007

Day 3. Black Friday.

Le mie fonti mi dicono che il giorno dopo Thanksgiving qui viene chiamato Black Friday. E' il primo giorno di acquisti natalizi, ed è caratterizzato da shopping selvaggio, negozi che aprono alle 4 del mattino e sconti pazzeschi. Dicono. Per noi, invece, è stato un White Friday. Ovvero ci siamo svegliati sotto una meravigliosa coltre di neve. La prima nevicata dell'anno, e l'abbiamo presa noi. Fortunatamente la macchina non ci ha traditi e non abbiamo avuto grandi conseguenze, a parte qualche difficoltà di guida nel tratto finale da Santa Fe ad Albuquerque. Niente di drammatico, in ogni caso: mi sono limitato a guidare più piano e non ho inserito il cruise control. Certo, se questi Statunitensi mettessero una luce ogni tanto sulle loro autostrade...
In compenso però la neve ha dato spettacolo. Il pueblo di Taos è stato molto meglio che nelle cartoline, anche se dato il grigiore del cielo non credo che le foto scattate renderanno. Il viaggio di ritorno da Taos a Santa Fe è stato completamente diverso da quello di andata. E bellissimo (almeno fino a espanola). La gola del Rio Grande (che qui, per qualche motivo, pronunciano Rio "Grand", alla francese) tutta innevata è quello che è. E il deserto con la neve non è cosa che si vede spesso (fotografato piccolo cactus innevato). Insomma, direi che anche questa tappa è stata all'altezza delle prime. Domani ci muoviamo verso sud e verso il deserto, quello vero, quello di sabbia e senza vegetazione. Se le strade lo permettono.
Stay tuned,
M
PS a chi di dovere: non vi preoccupate, stiamo guidando con mooolta prudenza. Se non è cosa, ci fermiamo.

giovedì 22 novembre 2007

Day 2. High Road to Taos.

Thanksgiving. Il giorno del Ringraziamento. Dal punto di vista degli esercizi commerciali, praticamente Natale. Ancora una volta, la tappa di oggi è costellata di mete meno significative del viaggio stesso. Siamo diretti a Taos, usando la cosiddetta "High Road to Taos". High perché passa sulle montagne. Nonostante il nostro viaggio sia oggi stato funestato dal Ringraziamento, è stato bello. Il paesaggio passa dal deserto (quello giallo), alla terra rossa con cui fanno l'adobe, ai paesaggi quasi alpini vicino Taos. I dettagli della tappa li trovate nella mappa qui sotto e in questo momento sono troppo stanco per riscriverli (mi raccomando zoomate a dovere e leggetela tutta, la mappa). Anche per noi oggi è stato il giorno del Ringraziamento. E quindi non siamo riusciti a far colazione, ma abbiamo perso un sacco di tempo nel provarci. E quindi abbiamo trovato il santuario di Chimayo occupato da una funzione religiosa che ci ha impedito di visitarlo. E quindi non abbiamo visto nemmeno uno dei famosi intagliatori di Cordova. E quindi non abbiamo visto assolutamente nessuno nel pueblo Picuris. E quindi non siamo riusciti a trovare un posto in cui pranzare. E quindi abbiamo mangiato "beef jerky", noccioline americane e una banana (ciao, Darwin). E quindi a Taos era tutto, ma tutto chiuso. E quindi ci siamo fermati per prendere una fetta di torta e un caffè e abbiamo finito per mangiare un dolce diverso e "coffee drink" alcolico, perché il menu lo decideva il Thanksgiving. Ma alla fine, stasera, il nostro tacchino lo abbiamo avuto. Ed era pure buono, anche se cucinato in modo poco convenzionale (il ristorante è definito "eclettico" dalla nostra guida; il piatto di fudo era una enchilada di tacchino con mango e chili verde...). E poi stasera siamo sotto zero, fuori fa freddo e c'è la luna quasi piena. E siamo ancora all'inizio, abbiamo altre strade da fare ed altri paesaggi in cui immergerci.
Stay tuned,
M

On the road. Day 1.

E così le prime 6oo miglia in macchina sono passate e siamo passati in pochi giorni dai pantaloncini corti a temperature sotto zero. Mai come in questo caso conta il viaggio molto più che la meta. Per fare un esempio: Tucumcari è poco più di un groviglio di neon anni '70 su quattro case attorno ad una strada. Ma quella strada, quella strada ha un nome e un cognome. E Route 66 non è Salerno-Reggio Calabria. E tutto quello che uno si può aspettare dai film, dai cartoni animati e dai cliché è davvero tutto lì ed è come ce lo si aspetta. Ci sono le mucche, ci sono i pozzi di petrolio, ci sono i cespugli che rotolano, ci sono i torrioni di terra rossa, ci sono i cavalli che trottano nei ranch, che sono lì pure loro. E tutto è esattamente come te lo immagini. Però è vero. E questo non riesci a immaginartelo. E quando scendi dalla macchina e vedi la strada dritta avanti e dietro di te per decine di miglia senza assolutamente niente e nessuno, quando sei immerso in un orizzonte circolare lontano come non lo hai visto mai, non puoi rimanere indifferente. Spero, ma ne dubito, che il materiale fotografico raccolto riesca a darvi una vaga idea. Qui sotto trovate l'itinerario di oggi.



Stay tuned,
M

PS A quanto pare (almeno per oggi è stato così) è molto più facile trovare copertura internet che per la rete mobile. Non vi aspettate risposte in tempi brevi se mi mandate un SMS.

mercoledì 21 novembre 2007

On the road.

Siamo partiti. Ieri sera prima breve tappa: Fort Worth-Denton-Vernon. Poco meno di 200 miglia, tanto per accorciare la tappa di oggi. In Texas l'orizzonte è enorme, ma il panorama non deve essere un granché: per le 3 ore circa ieri è stato una linea nera con qualche sporadico bovino. Viaggiando stamattina con la luce vi saprò dire di più. Stanotte abbiamo pernottato in un Days Inn dall'aspetto motelesco, ma in una stanza grande quasi quanto la mia casa a Mistletoe Avenue; due letti Texas size ed un bagno di dimensioni rispettabili. Adesso ci attende la colazione e poi ci rimettiamo in viaggio verso la Route 66, che non ha bisogno di presentazioni. Prossima tappa: Amarillo, ultimo avanposto del Texas.
Stay tuned.
M

martedì 20 novembre 2007

Driving me crazy. Parte seconda.

Se son rose fioriranno. Essendo bruchi, invece, son diventati farfalle e nella mia camera da letto gli esserini pelosi e vermomorfi sono stati sostituiti da svolazzanti oggetti marroncini. Fan più casino, ma almeno non si mettono sul letto. Che c'entra questo con il titolo? Assolutamente nulla, è solo un incipit come un altro...
Per chi non lo dovesse sapere, giovedì prossimo è Thanksgiving ed io e il fudo ci apprestiamo a prenderci una settimana "on the road", con destinazione New Mexico.
On the road, però, vuol dire necessità di affittare una macchina.
Pensate che l'altra volta abbia speso molto? Bene, questa volta grazie all'assoluta opacità delle informazioni sul sito AVIS, ho perso un sacco di tempo e mi sono ritrovato a pagare 526$ per una settimana per una macchina più grande di quella che volevo (una ford focus, alla faccia della "compact"), senza copertura assicurativa per furto e danni alla macchina stessa (ma con assicurazione in caso di danni ad altri oggetti o persone) e senza la possibilità di avere un secondo guidatore (da quando in qua anche il guidatore aggiuntivo ha bisogno di una carta di credito a suo nome?).
ECCHECCAVOLO!
Vabbe', almeno la macchina va bene, abbiamo abbondante spazio per i bagagli e grazie al "cruise control" (che data l'assenza del libretto di istruzioni, sono riuscito a far funzionare solo mettendomi in contatto con lo spirito di Ford in persona...) guidare si riduce praticamente a tenere fermo il volante.
Comunque ormai è fatta, appena dopo la lezione si parte (in modo da spezzare in due la lunghissima e noiosissima traversata del Texas), l'attrezzatura fotografica è pronta, il freddo sta arrivando e siamo pronti all'avventura. Non so quanto riuscirò a postare in questi giorni, ma al mio rientro lunedì spero di sommergervi di foto.
State tuni, e buon thanksgiving a tutti (?)
M

martedì 13 novembre 2007

Like a rolling stone.

Il mio computer non manca di segnalarmi che tra 34 giorni e 8 ore sarò di ritorno... Sono ancora in piena avventura texana, direte voi... E invece passata la boa della metà, gli eventi cominciano a precipitare furiosamente verso la fine, ed io rotolo come una pietra rotolante verso il mio ritorno a casa. Mancano solo 4 giorni di lezione (compreso oggi) alla fine dei corsi. Solo 4. Non avete idea del mare di cose che devo ancora spiegare. E loro che si lamentavano che andavo troppo veloce... Mtz. Ho lezioni da preparare accuratamente in modo da risparmiare il maggior tempo possibile, voti da registrare, esami da far fare, compiti da far correggere... In più la Social Security Card e la Carta di debito definitiva sono still missing. Domani si conclude la prima settimana di convivenza col fudo, e devo dire che il bilancio è nettamente positivo: non è particolarmente più loquace dei bruchi (né lo sono io, in fondo), ma ha argomenti molto più interessanti. Ed avere compagnia non mi dispiace affatto. Le giornate vanno avanti a base matematica, film, matematica, pasti, matematica e partite ad un simpatico gioco da tavolo comprato da poco. E matematica, anche. Le nuove presenza italo-australiane hanno portato a nuovi interessanti filoni di ricerca. Quelli vecchi languono, ma ci divertiamo. In settimana abbiamo un invito a cena dai landlord e sabato festa di compleanno di uno dei figli. Nove invitati a dormire. Ci sarà da stare svegli, mi sa. La produzione mi manda a dirvi che il filmato di Halloween è ancora in lavorazione, ma subirà nuovi ritardi. Nel frattempo trovate le foto, qui a destra come al solito.
La mia breve pausa è terminata: torno a rotolare.
Stay tuned,
M

lunedì 5 novembre 2007

Senza parole.

"Any society that would give up a little liberty to gain a little security will deserve neither and lose both."
- Benjamin Franklin

Piccolo post a pochi minuti dal precedente.
Leggete qui.

M

Leopard Unleashed.

5 Novembre. Lunedì. Primo post del nuovo mese, dopo diversi giorni di assenza dal blog. In questi giorni un paio di compleanni sono andati e venuti, un colpo di stato è in corso in Pakistan, hanno arrestato un superboss mafioso.... Le solite cose, insomma. La vera notizia è che ho comprato il nuovo sfavillante Mac OS X Leopard, grazie al notevole sconto garantitomi dall'università, ed ho deciso di prestare il mio glorioso MikBook Pro alla nobile causa del periodo di debugging che inevitabilmente segue il rilascio di un sistema operativo nuovo di zecca, soprattutto con il pacco di cambiamenti che il gattone porta con se' sotto il cofano. Per ora tutto assolutamente liscio come l'olio. Mai visto un sistema operativo aggiornarsi (attenzione: aggiornarsi, non installarsi da capo; non ho perso un singolo dato nel passaggio) con tanta efficienza. Certo, non è stato un processo precisamente breve, ma WOW, come dice Windows Vista. Nonostante il caro Steve Jobs abbia ben deciso di inserire una serie di effettuare una serie di cambiamenti su alcuni elementi dell'interfaccia grafica decisamente opinabili (sarà pure più stylish, ma la funzionalità ne risente, non c'è nulla da fare), sono pienamente soddisfatto dell'acquisto: i cambiamenti ci sono, sono molti e generalmente per il meglio; in più, per chi ha voglia di spiare il kernel nella sua nudità, ci sono importanti novità che si faranno senz'altro sentire parecchio nel rilascio del prossimo sistema operativo di Cupertino. Insomma, ROAR!
La seconda novità importante è l'arrivo from Canada dell'australiana Amy, che si tratterrà con noi per un paio di settimane per lavorare un po'. Ieri siamo andati a prenderla all'aereoporto e la sera a casa di Luca (come dice etc. etc.). Forse una delle migliori serate da quando sono qui. Non che gli Zamboni mi stiano antipatici, tutt'altro, ma dopo un mese e mezzo è stato decisamente piacevole avere qualcuno di nuovo con cui parlare, e i padroni di casa sembravano essere della mia stessa idea. Una simpatica serata ItaloAustralSudamericana, tanto per chiarire le idee alla piccola Mina, che oramai non parla in 4 lingue diverse. Insomma, niente di più di quattro persone e mezzo che stanno nella stessa casa e parlano, ma ci voleva.
A proposito, sapevate che in Australia è obbligatorio andare a votare? I trasgressori sono puniti con un'ammenda di circa 200 dollari australiani... Incredibile.
Domani giornata più che piena: devo dare il secondo esame intracorso in entrambe le classi e la sera arriva finalmente il buon Fudo a tenermi compagnia (ok, non viene per tenermi compagnia, ma il risultato è quello: già pregusto lunghe serate allo stesso tavolo a cazzeggiare su wikipedia ognuno sul proprio computer...). La cosa significa che, sempre che il nostro eroe non perda la coincidenza da Philadelphia, esco di casa alle sette meno dieci del mattino e non rientro prima delle 22-23. Argh.
Passiamo ad altro.
Se avete un po' di tempo, leggete questa notizia, di oggi.
E adesso guardatevi questo sketch dei Monty Python dei primissimi anni '70:



Capite perché i Pitoni mi piacciono così tanto? Attendo commenti da parte vostra sia sulla news, che sullo sketch (in realtà so che di commenti ce ne saranno ben pochi, ammesso che ci saranno, ma in qualche modo dovevo concludere il periodo...).
Un'ultima cosa: la produzione mi incarica di comunicarvi che il filmato di Halloween è in lavorazione, probabilmente arriverà sui vostri schermi entro la fine della settimana; ancora un po' di pazienza....
Stay tuned,
M

mercoledì 31 ottobre 2007

Hallowe'en!

Eccomi qui, al mio primo vero Halloween, con il nuvolone del dubbio sollevato dal Z sulla spontaneità persa della festa. E' vero: ci sono i genitori che girano in SUV e portano i bambini attorno all'isolato. E' vero: ci sono quelli che hanno paura dei dolcetti avvelenati ed arrivati a casa buttano tutto. Non è più come una volta, dicono. Ma è bello, accidenti! E la maggior parte dei bambini gira a piedi; magari portata in zona in macchina e comunque accompagnata da adulti, ma mi sembra alquanto ragionevole. E gli avvelenatori pazzi sono solo leggende metropolitane (grazie a fragile per la segnalazione, caso mai passasse di qui). Oggi è un giorno in cui la gente ride. Stamattina all'università parecchie persone giravano con un qualche travestimento (soprattutto le ragazze); da semplici dettagli (come la coppia biondona-tutta-vestita-di-bianco-con-bacchetta-da-fata e pallida-mora-tutta-vestita-di-nero-con-cappello-da-strega) a cose più plateali (come il ragazzo che è placidamente andato a seguire con un coltello piantato nel collo e la maglietta bianca ricoperta di sangue). E nella libreria regalavano caramelle. Oggi pomeriggio le decorazioni sulle case sono proliferate. E stasera sono scesi in campo i marmocchi, con i loro bravi cestini a forma di zucca a gridare "trick or treat" alle case che hanno lasciato le luci accese; sembrano finti per quanto sono tipici: provate a immaginare un bambino che grida "TRICCORTRIIIT!" e ci siete. E così le strade del grazioso vicinato si sono popolate e per una volta non ero l'unico a consumare l'asfalto dei marciapiedi. Ho passato un bel po' di tempo a ciondolare in giro senza una meta, a guardare gli abitanti che si godono la tiepida serata sulla veranda chiacchierando con amici vestiti in modi improbabili e distribuendo dolciumi, ad osservare gli sciami di figli e genitori in costume (periodo dalla punteggiatura improponibile, ma non fateci caso: sono stanchissimo). Incredibile. Sembravano quasi esseri umani. Dovrebbero farlo più spesso. Seguiranno foto e filmati, quindi non perdiamoci di vista.
Buon Halloween!
M

martedì 30 ottobre 2007

E invece no.

Avevo detto che era solo una piccola indigestione. E invece mi è salita la febbre, anche se solo per poche ore. Il giorno dopo stavo decisamente meglio. Magari era solo una piccola indigestione. Avevo detto che la sera stessa sarei andato agli stockyards a vedere i cowboy. E invece no. Per motivi tecnici abbiamo rimandato a domenica mattina. Avevo detto che avrei fatto tante foto. E invece ne ho fatte davvero 4 o 5 al massimo, che domani se ne ho voglia metto online. Talmente poche che non ci provo nemmeno a fare una presentazione. Il punto è che, sarà perché era domenica mattina, sarà perché era l'ultimo giorno del raduno, ma di cowboy e di cose da fotografare ce ne erano veramente poche. Anche il Zambo è rimasto deluso. Sarà per un'altra volta. Avevo detto che Wolfram 2,3 è stata dimostrata universale. E invece no. Un prof ha trovato un errore elementare nella dimostrazione. E invece no, sostengono i ricercatori della Wolfram, il problema è cosa si intende per universale. Ovviamente il cosiddetto errore in questione era stato notato dalla commissione che assegna il premio ed è anche stato oggetto di ampie discussioni. Sarà. Domani non ho lezione, e posso alzarmi con calma. E invece no: il nostro simpatico chairman ha piazzato un meeting (per Luca, non per me) alle 8.30; il risultato è che mi devo svegliare comunque alle 6 e mezza, e dopo due ore sarò all'università a girarmi i pollici. Pazienza: tocca.
Per il resto, novità sconvolgenti non ce ne sono: dopo settimane di progressi ad un ritmo sorprendentemente sostenuto, la ricerca si è bloccata, ed al momento non si vede via d'uscita; magari l'arrivo del fudo (che ormai dovrebbe essere prossimo) riuscirà a sbloccarci, vedremo. Le lezioni vanno avanti senza grosse emozioni; la settimana prossima nuovo esame intracorso. Domani è Hallowe'en. Nessuna novità importante, come dicevo.
E invece no.
Ho finalmente visto Pulp Fiction; gran film. In Italiano non l'ho visto, ma alcune scene sono assolutamente da vedere in Inglese.
Stay tuned,
M

sabato 27 ottobre 2007

Feelin' sick.

Non mi sento bene. Ecco tutto. Niente di grave: ieri mi son cucinato una bistecca, ma era troppo spessa e non sono riuscita a cuocerla abbastanza. E la gran quantità di carne cruda continua a farmi compagnia. Nulla di grave, come dicevo, ma quando si sta da soli anche una leggera indigestione è dura da digerire, se mi passate il gioco di parole. Passerà, per ora mangio leggero e cerco di ignorarla; stasera vado negli Stockyards a vedere i cowboy. Son curioso. Cercherò di fare molte foto, così da potervele riproporre. Non ci sono molte altre novità, qualche giorno fa ho incontrato una volpe andando in una steak house (senz'altro molto buona, ma decisamente più costosa delle abituali grill house); le lezioni proseguono noiosette come al solito, ma almeno ho ingranato un certo ritmo; ho comprato su itunes l'ultimo album di Iron & Wine, che il 10 dicembre mi ripropongo di andare ad ascoltare a Dallas; le giornate sono piuttosto splendide e ormai ho acceso le stufe; ho affrontato il mio primo film senza sottotitoli (causa mancanza dei medesimi): "Manhattan", di Woody Allen, ma questi attori del nord sono decisamente più comprensibili dei simpatici Texani, così non ho avuto grossi problemi; stanotte in Italia si torna all'ora solare, qui, per qualche motivo difficile da comprendere, Giorgio Camminatore Cespuglio ha deciso di tenere l'ora legale un'altra settimana (è una novità anche per gli Americani... boh?); il Napoli, incredibilmente, vince 3 a 1 contro la Juve, anche se, pare, grazie a due rigori inesistenti; mi manca il mare.
Parliamo un po' male dell'Italia, vi va?
La settimana scorsa ho tentato di fare da tramite per un acquisto fatto su Amazon.com: una borsa in pelle... Indovinate un po'? Non si possono mandare oggetti di cuoio. E per una volta, una volta tanto, è l'Italia che non li accetta; persino la commessa dell'ufficio postale si è stupita, e mi ha detto che volendo potevo rifare la bolla di spedizione, non scrivendo del cuoio, ma rischiando che la cosa venisse sequestrata alla dogana. Avete letto bene? Una commessa di un ufficio postale negli Stati Uniti mi ha invitato ad imbrogliare! Cose dell'altro mondo, nemmeno il buon Z ci voleva credere. Comunque, per ora il pacco riposa sulla scrivania del mio studio. Ma non abbiamo finito: da un po', il nostro bel paese e il caro ministro Fioroni sono sotto i riflettori internazionali. Leggete un po' qui. E non crediate che slashdot sia un covo ultranazionalisti americani convinti... Date anche un'occhiata all'articolo del Times citato, che ben riassume la situazione a partire dal titolo. Bah... Perdonate se son acido, è colpa dell'acidità (e sono due, oggi sono un vulcano di giochi di parole "economici", come direbbero qui). Vi lascio. I cowboy mi aspettano.
Burp.
M

mercoledì 24 ottobre 2007

Math News. Edizione straordinaria.

Questo post è ad esclusivo uso e consumo di noi poveri sfigati matematici (e qualche ingegnere). Il signor Smith (Alex), di anni 20 (!) ha dimostrato che l'universalità della macchina di Turing Wolfram 2,3 aggiudicandosi il premio in palio di 25000 $. Una macchina di Turing a 2 stati e 3 colori, che a quanto pare è anche il limite inferiore. Maggiori informazioni le potete trovare cliccando (bleah!) il titolo del post. Per i coraggiosi che pur non capendo di cosa si tratta, mi han seguito fin qui, sappiate che la notizia vuol dire che con una semplicissimo oggetto che ha solo 6 possibili configurazioni (date dai 2 stati e dai 3 colori) è possibile emulare qualsiasi tipo di operazione può effettuare un moderno computer. Ovviamente le limitazioni sono dettate dalla disponibilità di memoria e di tempo. La scoperta potrebbe avere ripercussioni nella costruzione di computer di dimensioni molecolari. Se nonostante questo, ancora non vi interessa, beh... vi avevo avvertito.
Stay tuned,
M

martedì 23 ottobre 2007

In bocca al fudo.

Signore e signori, prego elevare un sonoro in bocca al lupo per mr. Fudo, Maria e tutti i miei colleghi e amici che domani concludono il primo passo per il completamento del dottorato.
In wolf's mouth, ;-)
M

lunedì 22 ottobre 2007

L'inverno sta arrivando.

Qua fa freddo! Come diceva il buon Eduardo. Ieri sera avevo caldo persino sopra le coperte, oggi ho acceso le stufe. In più, come da numerosi lunedì a questa parte, piove. Temperature previste oggi: 8-13. Temperature ieri: 18-31. Non male, eh? Comunque sia, è pur sempre il 22 ottobre...
L'altro ieri sono andato al museo, anzi ad un paio di musei. Prima al Kemball, che è il museo dove si fermano tutte le mostre in transito da New York a Los Angeles, che non è poco. Disgraziatamente, al momento non c'è ne è nessuna, così mi sono dovuto accontentare dell'esposizione permanente, che è piuttosto piccola ed eterogenea, pur con una serie di pezzi interessanti. Una specie di Bignamino di storia dell'arte: dall'arte cicladica ai contemporanei tutto nello spazio di 4-5 salette, passando per Greci, Romani, Egizi, Sumeri, Medioevo francese, Arte precolombiana, Fiamminghi, Spagnoli, Caravaggio, Neoclassici, Romantici, Impressionisti, Arte giapponese, Contemporanei e chi più ne ha, più ne metta. Seguiranno foto, appena trovo un modo sensato di organizzarle. Dopo l'esperienza, comunque piacevole del Kemball, mi sono recato nell'antistante Amon Carter Museum. Trattasi di museo di arte americana. Un incrocio tra la pittura neoclassica e romantica e le copertine di Tex Willer. Se per caso vi trovate a passare di qui, potete ammirare capolavori quali "The Hunter's return", "A Dash for the Timber", "In without knocking" o l'incomparabile "Parson Weem's Fable", nonché importanti sculture come il celeberrimo "Broncho Buster". Ammirate, più in generale, la superba collezione di opere di Remington e Russell. Scherzi a parte, la cosa veramente interessante del museo (a parte il museo stesso, niente da dire al riguardo) è stata l'esposizione temporanea di fotografie scattate durante le esplorazioni del West. La cosa buffa è che nelle foto, indiani e cowboys sono effettivamente vestitti e agghindati come uno se li aspetta dai fumetti o dai film western (nonché dai suddetti dipinti di Russel e Remington), ma sono nelle tipiche pose impettite delle foto di fine '800.
Per il resto, nessuna particolare novità.
Stay tuned,
M

sabato 20 ottobre 2007

Video e foto online.

Breve post per comunicarvi che le foto e il video sono pronti. Al solito, le foto sono qui a destra ed il video qui sotto. Per qualche motivo ho scritto ovunque "Botanical Gardens", mentre il nome ufficiale è "Botanic Garden", ma va bene lo stesso...




Se per caso non riuscite ancora a vedere il video, abbiate pazienza e tornate più tardi.
Bye bye,
M

P.S. @enrico: Ma sì, che i tuoi commenti si vedono, solo che li hai lasciati sotto post molto vecchi ("Vive la cohérence" e "Best of Texas"). Ne ho solo cancellato uno perché era un duplicato.

venerdì 19 ottobre 2007

9-29.

Ambo secco? No, temperatura minima e massima di ieri (in gradi centigradi). Come dire, tempo desertico, anche se piuttosto "gorgioso": limpidissimo e soleggiato. Una luce molto autunnale, peccato non aver avuto con me la macchina fotografica. Tornato a casa dopo l'università, ieri sera ero, come prevedibile, da raccogliere con il cucchiaino, per cui non me la sono sentita di andare alla festa per il candidato al consiglio comunale (che, per inciso, non era in giardino, ma in casa). E inoltre stamattina ho tristemente scoperto che è un candidato repubblicano. Un duro colpo. Comunque, visto che non avevo la forza di andare alla festa, sono andato al ristorante messicano. Buono. Tantinello piccante. Ho bevuto due birre grandi e un paio di pinte di acqua. Tornato a casa non sapevo se chiamare un medico o un idraulico :). Probabilmente non sentirò alcun sapore per una settimana, ma mi è piaciuto. Anche oggi tempo bello, anche la luce era un po' diversa, per cui sono andato all'orto (giardino?) botanico, che sta relativamente vicino casa. Un posto molto piacevole per passeggiare (ma quello di Napoli è, ovviamente, meglio...) anche se data la stagione non era proprio nel suo massimo splendore: il giardino delle rose, ad esempio, era pieno di cespugli con molte spine, ma naturalmente senza un fiore. Comunque sono stato bene, anche se ho trovato alcune cose piuttosto irritanti. Come il fatto che è passato da parte a parte dalla strada che porta al comodo parcheggio nel cuore del parco; persino lì non è banalissimo girare a piedi. O come i 3, e dico 3, monumenti e memorial a caduti e militari vari nel giro di 20 metri (questo ipernazionalismo americano comincia davvero a darmi sui nervi). Diciamo che è un bel posto per starsene più o meno tranquilli (purtroppo è vicinissimo ad una strada molto rumorosa) in mezzo al verde. Poi c'è il giardino giapponese, a pagamento. Sa un po' di artificioso e il fatto di stare attaccato alla strada di cui sopra ne rovina un po' l'atmosfera, ma ci son stato bene e mi è venuta una gran voglia di andarci, l'anno prossimo, a Kyoto. Ho fatto qualche foto, ma non vi aspettate granché: prima di tutto i soggetti scarseggiavano, visto che fiori non c'erano ed io non sono un fotografo sufficientemente bravo da poter fare tante foto di alberi senza che dopo la seconda-terza diventino insopportabilmente noiose. Inoltre ho fatto un gran casino con esposizione e bilanciamento del bianco, per cui son venute piuttosto male. Adesso le sto ripassando al computer per dar loro una sistemata, ma non avendolo mai fatto non aspettatevi miracoli. Appena ho finito le metto in rete e faccio anche la presentazione con spiegazioni. Stasera mi sto dando all'improvvisazione culinaria e il sugo mi chiama, quindi vi lascio.
Hasta la vista,
M

Aggiornamento - Date sempre ascolto ai sughi che chiamano, soprattutto se avete fornelli con fiamma poco regolabile, potrebbe attaccare molto di più e in molto meno tempo di quanto possiate immaginare...

mercoledì 17 ottobre 2007

Totale assenza di colore nelle 24 ore.

Ovvero giornata nera. Avete presente quelle storie in cui Paperino si alza la mattina e comincia a combinare disastri ad ogni movimento? Bene ieri è stata una giornata così. E io, ovviamente, ero Paperino. Probabilmente, come nella favola di Rodari, mi devo essere infilato i calzini alla rovescia. Cominciamo dal principio, siete liberi di preparare frutta & verdura da tirarmi appresso. Come vi avevo annunciato ieri sarei dovuto andare all'università da solo in macchina. Siccome era la prima volta e volevo essere tranquillo della strada, mi sono avviato con largo anticipo (ovvero alle 7 e mezza, avendo lezione alle 9 e mezza). Naturalmente ieri il tempo ha ben deciso di fare le bizze e, cosa quanto mai strana, c'era nebbia. Ma nebbia nebbia, eh. Talmente tanta nebbia che non riuscivo a vedere i cartelli stradali. Talmente tanta nebbia che sono riuscito a sbagliare autostrada senza accorgermene. Appena si è alzata un minimo la nebbia medesima, mi sono accorto di aver sbagliato strada e di essermi perso alla grande, ma grazie alla posizione e a qualche sparuto cartello stradale mi sono assicurato di stare andando comunque nella direzione giusta. Dopo aver fatto un bel po' di strada, mi è venuto il dubbio che una volta raggiunta Denton, non sarei stato in grado di trovare l'università e quindi, forzando il mio mascolino istinto che mi urlava di non farlo, ho cominciato a chiedere informazioni per rientrare sulla autostrada giusta. E questo è stato l'errore più grande. Da lì in poi, ogni persona a cui chiedevo ha cominciato a darmi indicazioni diverse, con due linee generali piuttosto diffuse, ma in contrasto l'una con l'altra. Il risultato è stato che alle 9 e mezza ero finalmente sull'autostrada giusta, ma di nuovo a Fort Worth! E così mi sono perso la mia lezione del mattino. A mia parziale discolpa, posso dire che la nebbia era talmente fitta che anche il Z, che pure fa la strada da anni, stava per commettere il mio stesso errore, non avendo visto lo svincolo se non all'ultimo momento. In ogni caso, sarebbe tutto potuto finire qui, e questo post si sarebbe intitolato "driving me crazy parte seconda". Ma anche no. Verso ora di pranzo, mi accorgo di aver lasciato i contanti nella tasca dell'altro pantalone, così mi porto dietro la borsetta in cui tengo i bancomat, i documenti ed altre cose. Il pomeriggio le lezioni (la mia e quella di Luca) filano lisce, così dopo aver passato un po' di tempo a sbrigare qualche faccenduola burocratico-amministrativa, che non mancano mai, mi appresto ad andare a casa. E la borsetta dov'è? Ma al ristorante, ovviamente, che, altrettanto ovviamente ha abbondantemente chiuso nel frattempo. Pazienza, farò a meno del bancomat e dell'ipod per un giorno. Solo che dentro c'erano la patente e il contratto della macchina. Ho passato un'oretta a girare intorno all'università cercando un posto dove passare la notte (potendo pagare solo con i soldi prelevati la mattina), ma niente. Così, con l'umore che potete immaginare, mi sono fatto la mia brava guidata di un'ora, senza patente né documenti della macchina. Brutta esperienza, ma per fortuna senza conseguenze. E per fortuna che non avevo chiuso a chiave la porta di casa. Ciliegina sulla torta, appena entrato in casa, il terribile tappeto grigio topo che ricopre tutto il pavimento ha cominciato a urlarmi che in giornata era piovuto. Vedeste che belle impronte di fango...
D'accordo, poteva andare peggio, ma vi assicuro che la sera ero di umore a dir poco .... (riempite pure con un aggettivo a piacere, purché indichi un umore veramente pessimo). Ma, come in ogni storia di Paperino che si rispetti, alcune cose sono anche andate bene. Per cominciare mi è arrivato il pacco con i libri dall'Italia (sempre debitore), poi è arrivato il primo DVD di netflix, puntualissimo. Inoltre a cena mi sono rintanato all'Old Neighborood, dove la cameriera/cassiera è sempre così gentile e dove la radio ha cominciato a mandare in onda una serie di canzoni dei Beatles; e questo, come dice la pubblicità, non basta, ma aiuta. E poi oggi è (stato) un altro giorno. Altro nel senso di completamente diverso. Da tutti gli altri Mercoledì. Oggi ho fatto tutto il Golden Triangle: Fort Worth-Denton per andare a recuperare la borsetta (che per qualche motivo non ho mai avuto dubbi di ritrovare), poi, come comunicatomi dal Z la mattina stessa, Denton-Dallas alla volta del Dipartimento dell'Homeland Security, dove il suddetto Z aveva appuntamento per il giuramento per la cittadinanza americana. Dallas sembra interessante, ma purtroppo il DHS si trova in un posto in cui non ci si può muovere a piedi quasi per nulla, per cui ho visto davvero pochissimo nell'attesa. Sicuramente è molto più simile a quello che uno si aspetta da una cità americana di quanto non sia FW, il cui centro con grattacieli e tutto è veramente ristretto. Dovevate vederli all'uscita: un miscuglio di razze veramente variegato, tutti (tranne uno...) con tutta la famiglia al seguito, a farsi foto ricordo con un sorriso da un orecchio all'altro e la bandierina a stelle e strisce. Un po' surreale, in verità, uno pensa che queste cose succedano solo nei film. A seguire, abbiamo fatto il terzo lato del triangolo, per tornare a Fort Worth, dove abbiamo mangiato in un posto davvero americano. Bellissimo. Sembrava di stare nel bel mezzo di un rodmuvi: cassiera/cameriera gioviale, testa di Longhorn e carabattole varie alle pareti, decorazioni al neon, porta di ingresso con cowboy disegnato, autentico cowboy e autentico motociclista in giacca di pelle nella clientela d'ordinanza, musica rock, di quella che ascolti in macchina proprio perché fa tanto road movie, e soprattutto hamburger e patatine. E che hamburger e che patatine, signori miei, tutto ovviamente preparato a mano e locale (dove per locale si intende texano, ma vabbe'), niente male veramente. Mi chiedo che ci vadano a fare nei fastf-ood. Un po' come i Napoletani che vanno da Ciaopizza. Dopo aver mangiato, piuttosto tardi per gli standard del posto, a casa a recuperare la macchina per fare il pieno (la bellezza di mezzo serbatoio consumato con non più di 120-130 miglia!) e restituirla. Se vi è avanzata roba da tirarmi dietro, sappiate che sono riuscito anche a farmi fregare 20$: mi hanno accreditato 4 giorni di guidatore aggiuntivo invece di 2. E così per 2 giorni di affitto ho pagato nientepopodimeno (cioè, come diceva Groucho, la stessa quantità di popò) che 191 dollari! Allegria! Con 34$ dollari di tariffa nominale giornaliera! Se avete voglia di boicottare la Budget, per conto mio fate pure. La giornata si è conclusa dopo un giro alla posta e una sosta da Barnes & Noble per lavorare un po'. Adesso sono qui che vi scrivo e mi devo preparare la lezione per domani, quindi devo lasciarvi.
Ammazza che post gigantesco!
Stay tuned,
M

lunedì 15 ottobre 2007

Driving me crazy.

Per ragioni che non sto qui ad elencarvi, ho dovuto affittare una macchina che terrò fino a dopodomani. A parte i millemila costi nascosti che han fatto lievitare la tariffa dai 34$ nominali a circa 70, come probabilmente sapete qui le macchine sono tutte col cambio automatico. E questo vuol dire che quando vai per i fatti tuoi e vuoi uscire dalla freeway, automaticamente vorresti scalare di marcia per entrare sulla rampa...
Con due spiacevoli conseguenze:

  1. Non trovi il cambio, o meglio lo trovi ma devi resistere fortemente all'impulso di usarlo.
  2. Premi la frizione col piede sinistro. Solo che si tratta del freno. AAARGH!
Vabbe', per ora tengo il piede sinistro il più lontano possibile dai pedali e conto di abituarmi presto. L'aspetto positivo è che domani potrò svegliarmi un po' più tardi delle 5.50.
Via al flusso di coscienza dalla grammatica claudicante.
Ieri notte tempesta ed oggi pioggia o comunque brutto tempo e temperatura intorno ai 20 gradi. Per la prima volta sembra quasi autunno. Ma il buon google sostiene che domani tutto è pronto a tornare nella calda "normalità". In compenso oggi ho trovato solo due bruchi in camera da letto. Una vera miseria.
Domattina mi toccano le mie due lezioni e in più devo coprire la lezione del Z nel pomeriggio, anche se in verità mi affligge molto di più la prospettiva delle mie che della sua. Comunque passerà, come si dice: un monomio e passa tutto.
Gli studenti continuano a tempestarmi di mail noiosissime con cui vogliono sapere i più intimi particolari dei loro voti. Dove per più intimi particolari intendo che vogliono sapere numericamente ciascun punto a cosa corrisponde; per quale motivo sono andati in maniera disastrosa al test non li tange nemmeno lontanamente.
Avete letto del giudice di qui che non ha concesso l'estradizione sostenendo che il 41bis è una tortura? Non ho parole... Come disse voi-sapete-chi (e non parlo di Voldemort), la proverbiale volpe che dice cornuto all'asino.
Giovedì i padroni di casa danno una festa in giardino (forse) per un vicino candidato a qualche elezione comunale... Sono sinceramente curioso, anche se di solito il giovedì sera sono da raccogliere col cucchiaino. Vi farò sapere.
Domani dovrebbe arrivarmi il primo DVD di NetFlix (per la cronaca, "300"; lo so che l'ho già visto, embe'?).
Sempre per la serie "Vive la cohérence", avendo (ormai da un po') ricevuto una nuova e completa copia dell'edizione speciale di "Monty Python and the Holy Grail" e non essendo stato in grado di trovare in tempi brevi un lettore DVD esterno economico, vi annuncio ufficialmente di aver cambiato la regione del DVD del mio portatile. Dite la verità, morivate dalla voglia di saperlo....
Per coloro che fossero troppo pigri per vedere la stupendissima presentazione che avevo preparato ho reso disponibili in internet le foto singole, anche se non se lo meritano. Le trovate qui a destra nella barra laterale.
Lastbatnotlist, non senza un certo orgoglio, vi annuncio che ai miei abituali lettori (ammesso che ce ne siano...) si è aggiunto un nuovo elemento, proveniente dai magici meandri della Grande Rete.
Ladies and gentlemen, say hallo to Pluto!
Stay tuned,
M

sabato 13 ottobre 2007

Pics.

Sabato notte, dovunque tu sei, la notte è con te, cantava Mina a suo tempo. Ed io, tanto per cambiare, sono a casa! E non ho niente di meglio da fare che guardare i Monty Python e scrivere sul blog. Giornata standard: stamattina giro, pomeriggio in libreria, sera a casa. Bruchi in diminuzione (ieri solo 21 in 2 giorni), tempo bello, ma lunedì è previsto un nuovo acquazzone, e poco altro. Questo post più che altro è per comunucarvi che, a grande richiesta (?), ho pronte le foto del circondario, arrangiate, ehm, organizzate per voi in una comoda presentazione.


P.S. Ho preparato e caricato una versione meglio compressa della presentazione rispetto alla prima che avevo messo sul blog.

venerdì 12 ottobre 2007

Best of Texas.

Non scrivevo da qualche giorno. I miei affezionati lettori mi perdoneranno, ma tornato dall'università, la sera, non ho voglia di fare nulla che richieda un qualsiasi sforzo cerebrale. Cominciamo dal tempo. Qualche giorno fa è arrivato un po' di vento dal nord. E dal nord vuol dire dal Canada. Quindi vento freddo. E qui c'era caldo con un umidità fortissima (ricordate il mio post precedente?). E quindi il freddo e il caldo umido si sono incontrati. Forse sto un po' esagerando con le figure retoriche. Comunque il risultato è stato un acquazzone in grande stile, con istantaneo allagamento delle strade di partenopea memoria. Non è durato più di un'ora, ma l'umidita è decisamente scesa. Adesso non è più umido, durante il giorno la temperatura continua a stare tra i 25° e i 30°, ma la notte scende sotto i 15. Un vero piacere: coperta di notte e meno vestiti possibile durante il giorno. In ogni caso il cambio del tempo ha favorito lo spostamento del fronte bruchesco: sono passato da un paio di centinaia la prima sera, a 50-30 la seconda e la terza, all'attuale sopportabile quota di 20-25 a serata. Ci sono novità sul versante della popolazione umana apparentemente invisibile di questo luogo; ormai sono apparse un po' dovunque decorazioni per Hallowe'en: zucche (vere), ragni giganti e mostri (vari) e tutto il necessario. Già dai primissimi di ottobre, invece, sono presenti alcune decorazioni natalizie (!) nonché annunci di "Christmas in CowTown", che non so bene di che si tratti. A proposito di Hallowe'en, pare che una volta la cosa fosse effettivamente suggestiva, con bambini mascherati in giro da soli per "Trick or Treat". Una volta. Adesso, pare e sottolineo pare, la cosa consiste nel fare il giro dell'isolato nel Suv di papà, che non si fida più a mandarti in giro da solo, ed accettare dolcetti solo dai conosciuti. La mia fonte, come sapete, è un po' parziale, ma staremo a vedere. Cambiamo argomento; sto cercando di organizzarmi una gita fuori porta per allargare un po' i miei orizzonti, ma il luogo non collabora: in Texas non c'è NULLA! Date un'occhiata alle locali attrazioni. Il problema è che il confine è a non meno di 5 o 6 ore di macchina (a meno di non andare direttamente a nord, ma pare che lì sia anche peggio).
Mah...
Novità sul fronte alimentare: essendo passato un mese da quando sono qui, stasera ho deciso di mangiare il mio primo Hamburger, ovviamente fatto in casa, e l'esperienza è stata positiva. Al supermercato dove l'ho comprato, accanto al posto dove avevamo parcheggiato, ho visto il meglio del Texas del titolo: una macchina con i seguenti adesivi

  • Texas Christian University (e fin qui, è pur sempre una università di 150 anni...)
  • Support our Troops (con tanto di Stars&Stripes, ovviamente)
  • National Rifle Association
Ale'! Terno secco. Sapete che a Denton non c'è nemmeno un Liquor Store né un negozio di materiale pornografico perché i bigottissimi e cristianissimi abitanti ne hanno votato il bando dal territorio cittadino? Ovviamente poche miglia fuori ce ne sono concentrati in abbondanza. Tutti insieme appasionatamente. Sapete che in Texas, come in diversi altri Stati, il sabato dopo una certa ora e la domenica mattina fino ad mezzogiorno è proibito vendere e comprare alcolici perché bisogna andare a messa? Che poi ve le vorrei far vedere, le chiese: giganteschi complessi con maxi-parcheggi e maxi-pubblicità lampeggianti con numeri di telefono per pregare 24 ore su 24. Tra l'altro non ne ho mai vista una aperta, si vede che i pastori lavorano solo la domenica mezza giornata e poi si godono i frutti del loro lavoro (che in apparenza sono decisamente succosi). Ma non tutto è pessimo: ieri mi sono iscritto a NetFlix, un servizio di noleggio DVD a domicilio; per 17$ al mese, mi mandano a casa fino a 3 DVD contemporaneamente, posso tenermi quanto mi pare e appena li rimando (a spese loro) me ne mandano altri 3, senza limiti mensili. Adoro poter fare le cose in Internet e da questo punto di vista gli Stati Uniti sono il meglio che c'è. Vi farò sapere come funziona.
And now, for something completely different, un po' di sano British Humor con cui mi sto dilettando in questi giorni:


Stay tuned,
M

lunedì 8 ottobre 2007

Live from Starbuck's.

Ok, non è proprio Starbuck's, è Panera, ma fa lo stesso. Quello che conta è che sono in un posto pubblico, ho una tazza di caffè ed un "cobblestone" e sto aggiungendo un post sul blog grazie alla disponibilità di una rete Wi-Fi liberamente usufruibile dai clienti. E questo, per una volta, è un grande segno di civiltà. Ed un punto terribilmente dolente per la piccola Italia, che con la sua classe governante ultracentenaria rimane mummificata in regolamentazioni a dir poco obsolete. A proposito, è da un pezzo che volevo annunciare di poter annoverare tra i miei contatti skype (e addirittura tra i miei lettori qui sul blog): mio padre, mia madre e due miei zii. E tra tanti ingegneri, biologi e scienziati in generale nemmeno un fratello o un cugino. Alla faccia delle nuove generazioni. Ad onor del vero devo ammettere che ieri cogny (e dunque fratemo) è stata aggiunta ai miei contatti, ma stavo ponderando questo post da qualche giorno e lo volevo scrivere in ogni caso. Passiamo alle previsioni del tempo. Anche se l'onnipresenza dei condizionatori fa di tutto per nasconderlo, qui fa ancora insolitamente caldo: ci aggiriamo tra i 25 e i 30 gradi, l'umidità è parecchio alta e non si prevedono cambiamenti significativi a breve. Anche se qui la situazione orogeografica rende le previsioni del tempo una sorta di arte oscura. In conseguenza di questo inusitato caldo, abbiamo una esplosione della popolazione di bruchi, con antipatiche conseguenze per gli alberi. A sua volta, la sovrappopolazione bruchesca ha condotto, ieri, ad una invasione (e per invasione intendo numeri a tre cifre) dei simpatici animaletti pelosi nella mia camera da letto, con particolare predilizione per il letto medesimo. E così il pomeriggio è stato allegramente speso debruchizzando il mio giaciglio ed il mio antro più in generale. La raccolta, congiuntamente con l'assiderazione da aria condizionata e il taglio dei bambù che poggiavano sulla finestra da cui proveniva la piccola folla pelosa, ha avuto buon esito e stanotte sono riuscito a dormire da solo. Ora la situazione, per fortuna, sembra stabile e ipobruchica. Siccome la cosa è piuttosto insolita, quando ho chiesto alla padrona di casa se era in grado di darmi qualche consiglio sul da farsi, la risposta ottenuta è stata "Puoi aspettarti molte farfalle!". Detta così sembra piuttosto antipatica, ma vi assicuro che non lo era ed è stato piuttosto divertente. Concludo con alcune frasi viste in giro all'università:
"Alcohol and Calculus don't mix. Don't drink and derive."
"Geology rocks."
"A mathematician is a blind man, in a dark room, looking for a black cat who isn't there."
L'ultima frase è, mi pare, di Darwin.
Stay tuned,
M

sabato 6 ottobre 2007

A moustache.

Ovvero un baffo. Questo mi fa il calcolo delle probabilità. Stasera sono stato fermato da qualcuno che mi ha chiesto informazioni. Per la terza volta da quando sono qui. La terza volta! Ma dico, non son qui nemmeno da un mese! Quante volte al mese capita a voi? Siamo d'accordo, credo di essere quasi l'unico animale bipede che si muove a piedi nel giro di decine di miglia e siamo d'accordo che la legge di Murphy prevede che quando hai bisogno di un'informazione chiederai inevitabilmente a qualcuno che non è del posto, ma mi spiegate come è possibile che in un college con 30000 (o 30,000, come scrivono qui) studenti le uniche due persone di fuori si incontrino e una chieda all'altra informazioni? Ma non potevo vincere la lotteria invece? E che nessuno mi chieda più perché preferisco la matematica cosiddetta pura a quella cosiddetta applicata (male, a quanto pare).
Parliamo d'altro. Sapete che il buon Steve Jobs con tutto il suo bla bla bla sui DRM e sui diritti d'autore ha ben deciso di ficcare nei suoi portatili uno degli ultimi DVD player region locked esistenti sul mercato? Se non avete capito una parola, sappiate che se sul mio MacBook (pro) voglio leggere un DVD Ammericano devo cambiare la regione a cui è associato il lettore DVD. Cosa che posso fare al massimo quattro volte. Dopodiché basta. Resta fisso all'ultima regione e ciccia. La cosa è uno degli antidiluviani sistemi introdotti dalle major per poter dilazionare artificialmente l'uscita dei DVD nelle varie parti del mondo. Talmente poco efficace che ormai praticamente è scomparso. Tranne che sui Mac. Dove, ovviamente, le cose si fanno per bene e mica si trova in giro il firmware per sbloccare il player. Ma che diamine. Fortuna che il problema si presenta solo col DVD dei contenuti speciali dell' Holy Grail (e presumibilmente si presenterà con quello del film, quando arriverà). Pazienza. Comprerò un economico lettore DVD usb region free e buonanotte al secchio. Mai sia detto che cambi la regione del mio lettore. Per principio. A parte questo, ho iniziato la maratona del Monty Python's Flying Circus (i 16 DVD, ve li ricordate?). Esilarante, delirante, geniale a tratti. Ovviamente ci son parti noiose, ma son ben contento dell'acquisto. Voglio dire, la sola lezione di "Italian for Italians" val bene il prezzo, non trovate?
Stay tuned,
M

PS Piccolo poscritto dedicato a chi se e quando leggerà queste righe sarà, come me, emigrante a spasso per il mondo. Buon viaggio e in bocca al lupo.

mercoledì 3 ottobre 2007

Tutto l'aroma della sfiga.

Come diceva il testimonial del "Caffè Rinko" (ricordate?). Un paio di ore fa non sapevo bene cosa scrivere e adesso non so da dove cominciare. Cercate di seguirmi in questo incasinato affastellamento di pensieri. Come vi ho già detto non ho più nulla da leggere; ieri sera mi sentivo un po' solo e non sapevo come staccare le cervella in modo da poter poi addormentarmi. La serata si è risolta quando mi son ricordato che sul pc avevo "The Weatherman" (courtesy of Moopo), che è ottimamente servito allo scopo di scaricarmi la tensione di una giornata all'università ad insegnare come si disegnano le rette (!). Ma oggi il problema si sarebbe ripresentato, così, visto che stasera non avevo nemmeno voglia di cucinare, mi son fatto questo piano: esco, vado nella solita libreria, mi compro un libro o un film, poi vado lì vicino a mangiare un po' di carne (visto che gira e volta sono due giorni che mangio vegetariano) e a casa mi godo il frutto della serata. Ok, sono andato in libreria e ho speso la bellezza di 145$! Fantastico! Ho comprato:

  • Il quarto tomo de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", che in Italia ancora non è uscito (aspetto con ansia il settimo libro, in modo da poterlo iniziare).
  • "The Complete Monty Python's Flying Circus" (contains every single episode of the ground-breaking comedy classic ecc. ecc.). Meraviglioso, spettacolare, fantastico. 16 DVD , 16!
  • Monty Python and the Holy Grail Collector's Edition, con fotogramma della pellicola originale, il copione originale e il set di 2 dischi. Esilarante già nella lista di contenuti speciali (per dirne una: Subtitles For People Who Don't Like The Film - taken from Shakespeare's Henry IV, Part II -).
Erano anni che li cercavo! Vedi tu se li dovevo andare a pescare nella sezione "British DVD" di un Barnes & Noble's americano...
Tutto soddisfatto dei miei acquisti, mi sono avviato nella vicina steak house ed ho ordinato una "Ribeye" con "Steak fries"*. Nell'attesa che arrivassero, mi sono avventato sul mio doppio DVD in edizione speciale, l'ho aperto e...
... e c'era un solo DVD. Quello con i contenuti speciali, ovviamente. Non ho parole. Come sostengo da quando sono arrivato qui, non c'è niente che mi stia andando veramente male, ma non me ne va una dritta fino in fondo. 10, 100, 1000 piccole sfighe; qualcuno mi deve avere messo un occhio addosso. Un occhio orbo, ma comunque un occhio. Comunque pazienza: l'hanno ordinato e arriverà in una settimana. Aspetterò. In compenso la bistecca, per la prima volta, era molto buona (non che le altre fossero cattive, ma questa era proprio buona buona), la birra non male e ho ancora 17 DVD con cui sollazzarmi.
Tornando a casa, per la prima volta ho visto una sola lucciola. Stanno finendo. Siamo d'accordo che è il 3 ottobre e sarebbe anche ora, ma adesso il buio è più buio. Saudade. Ma ho la cura:
SPAM! SPAM! SPAM! SPAAAAM! (chi ha orecchie, occhi in questo caso, per intendere....)
S.T.,
M

*Dovete sapere che ogni volta ordino un contorno diverso. Mi aspettavo qualcosa tipo strisce di carne fritta (non le ho ancora provate, ma sono tipiche di qua, solo che si chiamano "Chicken Fried Steak") e invece sono arrivate delle normali, ma buone, patate fritte. Perché diavolo le chiamano Steak Fries? Vi ricordate il film di Michael Moore?

Nothing bucks like, well... bucks!

Date un'occhiata:

carissimi lettori, ho ricevuto il mio primo stipendio!
Ok, è ridotto perché ho iniziato i corsi in ritardo.
Ok, non ho ancora un Social Security Number definitivo, quindi non ho un conto in banca e quindi di questo assegno in effetti non so che farmente, al momento.
Ma è il mio primo stipendio, perdindirindina!
Seguiranno altri aggiornamenti, adesso devo andare.
Keep in touch (tanto per cambiare).
M

sabato 29 settembre 2007

Un nuovo wiichend de paura.

Ed anche questa settimana è finita. In effetti il week-end è ufficialmente cominciato ieri, ma va bene lo stesso. Sto lentamente venendo a capo della casa, che nel trittico marte-mercole-giove aveva un po' sofferto la solituidine e si era un po' lasciata andare; con il bucato di domani a casa Zamboni dovrei avere finito, e dovrei finalmente essere in grado di scattare foto alla casa per metterle in rete. Ieri ho fatto una lunga camminata a "polla de perro", per dirla in spagnolo, che mi ha portato in due alquanto squalliducce zone degradate: una abitata prevalentemente da neri e l'altra da messicani, guarda un po'.... Distrutto dalla fatica e dal sudore mi son fermato (erano circa le 6) nel locale vegan dell'altro giorno a ristorarmi un po'. E mi son messo a lavorare. E ci son stato fino alle 9 e mezza. E nessuno mi ha detto nulla. Adoro questa cosa. Oggi lavorato col Zambo da Starbuck's (ultimamente la libreria è un po' affollata e non troviamo posto per sederci), ma sono quasi certo che abbiamo dimostrato una cosa già dimostrata... da noi stessi in un altro articolo! A quanto pare è proprio venuto il tempo di leggerli, i miei articoli.
Stanotte ho finito di leggere Harry Potter; chi, come me, è arrivato fino in fondo non abbia timore: l'ultimo è tra i migliori, tra l'altro è godibilissimo in inglese. Per tutti coloro che se lo fossero chiesto, a sorpresa vi svelo che l'assassino NON è il maggiordomo (avete temuto per un secondo lo spoiler, eh? Tranquilli, sarò una tomba)! Il problema è che adesso non ho proprio più nulla da leggere. Mi dedicherò al buon Sid Meier. Domani il programma per il pomeriggio prevede: bucato verso le 4 e mezza, spesa, e la sera a casa di Luca (come diceva quella canzone di qualche anno fa) per... Pizza! Non mi dite niente, per loro è una tradizione domenicale, e comunque se la fanno da soli; viene un po' stile pizza al taglio romana, dicunt. Vi farò sapere. Ora vado a procacciarmi del cibo (scoiattoli probabilmente, visto che il frigo è alquanto vuoto).
State buoni se potete, tutto il resto è vanità.
M

PS per tutti coloro che se lo fossero dimenticato (ovvero tutti, me compreso ed esclusa mia madre) oggi era il mio onomastico. Tanti auguri.

mercoledì 26 settembre 2007

Tatanka.

Ok. Ormai è del tutto ufficiale. Negli Stati Uniti ce l'hanno con me. Oggi finalmente dopo alcuni giorni di trepidante attesa (visto che avevano preso i soldi senza farmi sapere nulla) mi sono arrivate per posta le carte dell'assicurazione sanitaria. Indovinate un po'? Indirizzate a tale Michelangelo BuLLi! Ale'! Tutto da rifare! In realtà io non devo fare nulla: si tratta solo di aspettare, tanto per cambiare. Insomma, son qui da quasi due settimane e ancora ho un sacco di faccende burocratiche da sbrigare. Tanto per continuare a parlar male del paese che, per così dire, mi ospita, nonché per chiarire un vecchio dubbio, ebbene un cittadino americano può andare a Cuba quanto gli pare e piace. Solo che al rientro rischia il ritiro del passaporto per qualche annetto. Viva il Paese delle libertà (e Forza USA, che siamo tantissimi...)! Altra locale amenità burocratica: immaginate di essere cittadini americani con doppio passaporto. Immaginate di fare un viaggio all'estero e per un motivo qualsiasi non potete portarvi il passaporto degli Stati Uniti; ebbene, al rientro vi troverete la porta chiusa in faccia: un cittadino americano, infatti, può rientrare negli USA solo munito del locale passaporto, e chissenefrega se ne ha altri 10. Mica male no? Vabbe', lasciamo perdere...
Le consuete informazioni di servizio: stamattina ho conusciuto il chairman. Poco più di una stretta di mano. Mah... Spero che l'impressione migliori conoscendolo nel tempo, o forse è meglio evitarlo del tutto. Ieri ho fatto fare il primo esame scritto. Non ho ancora fatto i conti per la classe da 150, ma nell'altra, su 67 individui (ok, solo 64 hanno fatto il compito) hanno raggiunto un punteggio tale da prendere almeno una C la fantasmagorica quantità di...
5 persone. Lo scrivo di nuovo: cinque persone su 67 hanno avuto almeno una C. Per essere precisi quattro C ed una sola A. Ho provato a barare sui punteggi, in modo da ammettere anche quelli che hanno risposto a 12 domande su 20 (in teoria occorrerebbe il 70%). Saliti a 8. Ma dico, Viola lo ha visto il compito che ho dato! Forse i fondamenti di matematica per subumani sono un po' troppo avanzati. Che vi devo dire, meglio che non ci penso. Un'ultima cosa prima di andare a preparare la lezione di tabelline per domani: ho ricevuto il mio cellulare americano, di cui vi darò il numero, ma prima di attivarlo ho bisogno di mettere un po' di soldi sulla carta di credito (credete che almeno questo sia andato tutto liscio? Naaaa! Il sistema automatico non riconosceva il mio indirizzo all'università come valido e non c'è stato nulla da fare; nemmeno parlando con un operatore ho potuto farmelo spedire lì).
A proposito: ho visto i bisonti.
Stay tuned,
M
PS Ho scoperto che i miei lettori sono almeno 3! WOW! Un altro paio e comincio a mettere i banner pubblicitari....

sabato 22 settembre 2007

OMG! UFOs!

Poffardibacco! Due incontri con oggetti volanti (non) identificati in una sola serata!
Per gli impazienti: lucciole (in settembre inoltrato!) e uno stormo di aerei militari in formazione (dunque sono in America, dopo tutto).
Versione lunga:
dovete sapere che da un paio di giorni a questa parte mi vedo intorno all'una con Luca; verso l'una e mezza stiamo nella libreria qui "vicino"; compro un caffè, un panino e ci mettiamo seduti in poltrona o a un tavolino circondati da scaffali e libri e gente che si fa i fatti suoi (notare la sinalefe). E lavoriamo. Per ore; fino a che non dobbiamo smettere perché c'è qualcosa da fare (lui ha qualcosa da fare, mica io). Fantastico. I posti in cui sederti ad un tavolino e farti gli affari tuoi quanto ti pare sono una cosa che mi è sempre mancata a Napoli. Ma qui (come un po' in tutto il resto d'Europa) c'è, e io ne approfitto. Comunque, tornando a casa, col sole che tramontava, ho avuto in rapida successione gli incontri di cui sopra. Chissenefrega, direte voi, ecchecavolololeggeteafareilmioblogsenonviinteressa, rispondo io. Ma no, dài, continuate a seguirmi numerosi (siete almeno due, quindi posso continuare a parlare al plurale): potete pure aggiungermi alla vostra homepage di google o usare un feed aggregator per seguire più facilmente il frutto di questa mia improvvisa grafomania grazie alle nuove funzioni che ho attivato e che trovate qui a destra nella barra laterale.... Poi potreste persino lasciare un commento, di tanto in tanto, ma non vorrei esagerare.
Comunque stasera è sabato, quindi mi concederò una partita a Civ IV.
E quindi adesso devo andare.
ay ue (mi sembrava ingiusto aver messo solo le consonanti nel post precedente...)
M

Vive la cohérence!

Ok, l'avevo detto e l'ho fatto. Vi avevo avvertito che sarei andato a mangiare carne l'altro giorno e l'ho fatto: sono andato in un ristorante vegan.
Attenzione, mica vegetariano: VEGAN, niente uova, niente latte, niente di niente.
Buono, però. E molto cosy. Il fatto è che el Z mi ha detto che nonostante la nomea qui non è che la carne sia un granché, e nei ristoranti buoni è costosa (e probabilmente californiana). Non che mi fidi del tutto, ma è bastato a farmi passare la voglia di farmi mezz'ora a piedi in una strada completamente buia che passa in un bosco: non vale la pena rischiare che arrivi il lupo per una bistecca così così. Comunque ieri son stato a cena dai Zambonis e mi han fatto la carne alla brace. Ovviamente buona, ma non è stata la mangiata di carne gottofora che mi aspettavo, per cui mi rifarò prima o poi. Domani sono invitato a cena (beh, in effetti alle 17.30, o 5.30 pm, come dicono qui) dai padroni di casa. Altre novità di rilievo non mi pare ce ne siano: ho cominciato a leggere l'ultimo Harry Potter, devo preparare lo scritto per martedì, ho un lavandino otturato e ho cominciato a scattare le foto del circondario che a breve potrete trovare su queste stesse pagine.

St tnd,
M

P.S. dimenticavo: almeno gli in-class quizzes me li posso risparmiare!

martedì 18 settembre 2007

The steak delusion.

Ok, piccolo aggiornamento a breve distanza dal post precedente. Preparate coppetielli e verdura da lancio.
Avendo voglia di carne, mi sono recato nel vicino locale "The old neighborhood grill", che sapevo essere un posto frequentato. Arrivato lì, mi son deciso a prendere l'unica specialità di carne che non fosse pollo o hamburger. Ho ordinato una "meat loaf". Ecchecavolo, mi son detto, non l'ho mai sentita, ma sarà una fetta di carne, no?
Polpettone.
Tra l'altro al sugo. Sganciate pure i coppetielli. Anche discreto, a dir la verità, ma insomma...
Comunque domani ci riprovo, anche se mi son ripromesso di non mangiare troppa carne né troppo spesso fuori casa. Ma c'ho una bistecca in canna, non so se mi spiego.
Piccole osservazioni: i Texani sembrano tutti gentili e cordiali, un po' caciari, ma vabbe'; il mio accento irlanditaloameritannico spopola; la budweiser alla spina non è niente male qui: ha un buon sapore di tostato che si ferma sul palato sotto al naso...
Rimanete collegati (bleah!)
M

Le invasioni barbariche.

E così questo martedì è arrivato e (quasi) passato, ed ho fatto le mie prime lezioni. Prima le informazioni di servizio: da un paio di giorni ho riavuto la mia valigia, nonostante la British Airways, che non avendo consultato il proprio servizio online (cosa che per fortuna avevo fatto io) riteneva di averla persa. Domenica scorsa sono stato a Downtown per fare un po' di shopping; ho trovato solo banche e posti in cui mangiare, il tutto alla comoda distanza da casa di 40-50 minuti a piedi. HO FINALMENTE INTERNET DENTRO CASA! Grazie alla modica spesa di 100$, adesso sono in grado di consultare la posta dalla mia scrivania (anche se la possibilità di controllarla in giardino ovviamente rimane), nonché di mostrare via skype a chi fosse interessato le meraviglie del mio bagno violetto.
Si diceva delle lezioni: per chi si fosse messo in ascolto solo ora, ho due corsi; il primo formato da 67 noiosi ed annoiati, ma tranquilli, stutonti ed il secondo dalla mirabolante cifra di 150 turbolenti giovani e meno giovani (149 in effetti: oggi uno ha abbandonato il corso). Nonostante tutto, comunque, non è andata male: 149 unni americani non sono più difficili da gestire di un centinaio di informatici napoletani; è giusto un po' più faticoso a causa della lingua. Ma il peggio deve ancora venire; immaginate lo sforzo di:

  • Raccogliere le presenze
  • Distribuire i compiti corretti e raccogliere quelli da correggere
  • Preparare e distribuire un programa dettagliato del corso, con tanto di politiche sui punteggi/ritardi nelle consegne/assenze/esami/compiti a casa e tuttu quello che vi può venire in mente
nonché di preparare, far fare, raccogliere, correggere e distribuire
  • Almeno 7 "in-class quiz",
  • 3 esami intracorso,
  • 1 esame finale.
Avete immaginato? Ora moltiplicate tutto per 150 e ditemi per quale motivo la gallina canta. Senza contare le tonnellate di burocrazia ancora da smaltire. Oltretutto con un numero così grande di studenti, si presentano tutti i tipi di eccezione:
  1. Uno studente che abbandona il corso (l'ho già detto, ma sono comunque carte da firmare)
  2. Uno studente disabile (non si capisce che tipo di handicap abbia, ma il dipartimento mi impone di agevolarlo; anche se la cosa pare si riduca a fargli usare la calcolatrice, dargli più tempo e tenerlo in un ambiente con poche distrazioni [?])
  3. Ciliegina sulla torta: mi è appena arrivata una mail dalla madre di una studentessa per annunciarmi una prolungata assenza della figlia a causa di... mononucleosi! (e a me? boh...)
A parte questo (!), più o meno tutto bene. Stasera vado a mangiare fuori: ho voglia di carne. MUHAHAHAHA!
Ehm, scusate. Sono stanco.
Stay tuned,
M

sabato 15 settembre 2007

The BBQ experience.

Notizie di servizio: ancora nessuna notizia della mia valiga, alla British se la prendono comoda e non rispondono durante l'orario di lavoro; ieri sera prima giornata alla (lontanissima) università, tutti molto cordiali, tranne il chairman che latita; mi hanno assegnato un corso con 150 studenti (!) (pare, tra l'altro, piuttosto indisciplinati) il corso è: elementi di matematica per subumani; mentre scrivo questo post fuori dalla mia porta di casa (altrimenti non becco il segnale), uno scoiattolo mi stava venendo addosso saltando di ramo in ramo; ancora quasi impossibile ricaricare il pc: la tensione a 110V complica le cose più del previsto. Ieri sera cena fuori con gli Zambonis: il mio primo Texas Barbecue! Al contrario di quanto ci si aspetta, in Texas il barbecue non consiste in carne alla griglia fatta al momento: hanno delle spece di bidoni/bracieri in cui lasciano la carne ad affumicare per un'intera notte; saporito e inaspettato.
Stay tuned,
M

venerdì 14 settembre 2007

E infine ci sono.

Ebbene sì, dopo infinite traversie sono finalmente in Texas. Già passata la prima notte. Seguirà descrizione del viaggio, della casa ecc. ecc., ma prima devo trovare il modo di ricaricare il pc.
A presto!