lunedì 26 novembre 2007

Day 5. Il bianco e il bianco. E il nero.

La sera siamo arrivati con una piccola tormenta, e questo l'ho già detto. Ma l'albergo è accogliente e caldo; una gradevole via di mezzo tra il lussuoso ed il kitsch (ammesso che si scriva così). Ci godiamo una cena costosetta, ma di livello e ce ne andiamo a dormire soddisfatti nei rispettivi queen size bed. La mattina dopo c'è un sole magnifico, le montagne, gli abeti e i tetti brillano di neve che si scioglie; l'aria è fredda, ma bella; tutto promette bene, e la promessa viene mantenuta. Per la prima volta da diversi giorni a questa parte non abbiamo sveglia e poiché il brunch che abbiamo prenotato inizia alle 11, possiamo prendercela comoda.
Preparati e rilassati, dopo una breve visita alla torre della nostra dimora bavarese per guardare il panorama, ci dirigiamo in sala da pranzo. Il brunch, ah il brunch...
C'era praticamente tutto (oddio, magari il cervello di scimmia semifreddo no, ma immagino abbiate capito cosa intendo). Satolli e soddisfatti (tranne per il fatto di dover lasciare la stanza a mezzodì, che ci ha costretti un po' ad affrettarci), ci mettiamo in macchina in direzione White Sands. La neve sulle strade si è sciolta e non abbiamo nessun problema a scendere dalle montagne. Passiamo attraverso un paesone piuttosto orripilante (un po' la española del sud), sorpassiamo una base aerea militare e ci siamo. Il primo impatto è buono. Sabbia bianca ricoperta da cespugli desertosi, anche se con un po' troppa gente. Ci avviamo lungo il sentiero segnato di 4.4 miglia. Il secondo impatto è meglio. Qualcuno una volta mi ha scritto che il posto più bello del mondo è un deserto. Non so se questo sia vero. Il suo deserto è una sorta di mastodontica spiaggia bianca incastonata di laghetti di acqua dolce, il mio è parecchio lontano dal mare, non ha laghetti ed è fatto di gesso. Ma è uno dei posti più suggestivi in cui sia mai stato. Addentrandosi nel tracciato, si cominciano a diradare le tracce dei visitatori e le dune diventano intoccate, bianchissime, silenziose. Silenzio, bianco, cielo. Forse, quando le metterò online, le tante foto che ho scattato non vi diranno molto, ma credetemi: starci dentro è un'altra cosa. Dopo il tramonto è cominciato il lungo ritorno in Texas. La strada è stata buia, lunga e soprattutto dritta, ma credo che il panorama fosse non male. Arrivati a Pecos, con il nuovo fuso orario, ci siamo fiondati nel primo albergo, a prepararci per l'indomani.
Stay tuned,
M

2 commenti:

lorenzo ha detto...

potrei anche non essere io. comunque nel caso forse parlavo di un posto piu bello del mondo.

MiKo ha detto...

Pardon, andavo a memoria. Comunque il fatto è che sono d'accordo.